Bio
KORVO a.k.a. KORVUZ KORAX nasce nel 1980 a Benevento, cresce tra le montagne e le dolci colline del Sannio nella Valle Telesina, territorio a ridosso della mitica Campania Felix. Dimostra già dall’età prescolare di preferire carta e pastelli colorati ai giocattoli convenzionali.
La televisione, i cartoni animati, la musica, il cinema -soprattutto di fantascienza-, robots e mostri degli anni 80 saranno il cocktail che formerà il suo immaginario assieme ad una imminente scoperta.
Nei primissimi anni ‘90 infatti viene in contatto con la cultura HIP HOP dalla quale rimarrà folgorato, attingendo anche qui a tutta una serie di nuove icone e immagini ed a concetti fondamentali sullo stile e l’originalità.
Un animale totemico che lo affascina da sempre, spesso raffigurato come compagno fedele delle streghe e la lettura del fumetto originale di James O’Barr del 1989 IL CORVO, lo convincono nella scelta dello streetname.
A metà anni ‘90, a quindici anni circa, comincia la sua collaborazione con AELLE, rivista culto dell’hip-hop italiano, la sua notevole abilità nel disegno lo porta a prediligere sin dall’inizio, i characters al lettering. Influenzato e stimolato dal mondo dei graffiti, Korvo esprime il suo particolare mondo onirico e caricaturale con diverse tecniche tra cui pittura e scultura. Nel corso della sua carriera artistica partecipa come ospite alle principali manifestazioni di street art e nel tempo si confronta anche con il fumetto, la grafica e l’illustrazione diventando autore di alcune copertine di dischi.
In breve tempo l’artista da anni nell’ambiente dell Urban Art, si è affermato nel panorama artistico italiano principalmente come writer ma è riuscito e portare avanti il suo singolare cammino professionale e di ricerca interessandosi sia alla scultura che all’illustrazione per arrivare fino al punto dove è oggi: essere considerato un artista eclettico, provocativamente personale, a tratti concettuale ma sempre arguto ed irrefrenabilmente espressivo. Queste sono solo alcune definizioni, per cercare di definire un pittore/scultore come Korvo perché, proprio nell’istante in cui si ha l’intuizione di aver compreso la giusta conclusione di un suo lavoro o di percepirla come un qualcosa di vicino al quotidiano, ecco che è tutto da riformulare, da riprendere. Quel mondo che viene definito impropriamente fantasy possiede al suo interno più presenze reali, psicologiche ed emotive di quanto se ne possono immaginare.
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